Attraverso impulsi e onde di pura luce, il sovraccarico intenzionale dell'apparato percettivo umano porta a impressioni visive che appaiono esclusivamente nell'"occhio dell'osservatore" letterale.
Strati di rumore, droni e luci stroboscopiche rivelano un senso di infinito, che lo affascina sia come massima astrazione sia perché è inveteratamente confuso.
La superficie dell'immagine e lo spazio dell'immagine si fondono in una coscienza in cui categorie come essere e non essere, materiale e immateriale appaiono obsolete.
Author
Rainer Kohlberger fa parte di un crescente gruppo di artisti che creano le loro opere sperimentali e astratte senza l'uso tradizionale di una macchina da presa.
Disegna le sue immagini sulla base di algoritmi informatici e preferisce la breve durata del soggetto, che ha paragonato a quella di una composizione musicale, a quella di un lungometraggio.
Recentemente ha aggiunto il linguaggio, sotto forma di una voce umana come narratore, al suo kit di strumenti.
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